L’idea è provare a conciliare il concetto di flessibilità con il tema dell’adeguatezza della pensione e cioè consentire ai giovani di lasciare il lavoro prima dei 70 anni intascando un assegno intorno ai 650 euro, una sorta di pensione di garanzia o un primo passo in quella direzione. Il progetto è stato presentato ieri ai sindacati ed al ministro del lavoro, Giuliano Poletti. Nel dettaglio, a essere interessati dalla misura sono i lavoratori assunti dopo il 1996, che ricadono interamente nel sistema contributivo e spesso hanno carriere discontinue. Potranno andare in pensione prima dei 70 anni con venti anni di contributi versati e avendo maturato un trattamento pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale, che è di 448 euro, invece dell’1,5 volte attualmente previsto dalla riforma Fornero. Inoltre, verrebbe resa più facile la cumulabilità con l’assegno sociale, consentendo così di arrivare ad una pensione di circa 650-680 euro mensili. Non è ancora chiaro se la proposta troverà posto già nella legge di stabilità, anche perché il nodo risorse non è stato completamente sciolto. Il piano del Governo non avrebbe convinto il Presidente dell’INPS, Tito Boeri. Una prima apertura è arrivata invece da CGIL, CISL e UIL. I prossimi incontri con il Governo sono stati già fissati. Se ne riparlerà il 7 e il 13 settembre.