Il redditometro torna in una nuova veste. A spaventarsi sono Forza Italia e Lega. L'annuncio del viceministro dell'economia Maurizio Leo di Fratelli d'Italia sul decreto che rispolvera e aggiorna lo strumento per verificare il reddito presunto dei contribuenti prende in contropiede gli alleati a cui non piace una sorta di Grande Fratello fiscale. Forza Italia ritiene da sempre superata la logica del redditometro e propone il modello del concordato preventivo in cui si passa da un approccio di tipo inquisitorio sul contribuente ad un approccio collaborativo. Avverte il portavoce azzurro Raffaele Nevi.Gli fa eco il capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo che invita a bussare al partito di Giorgia Meloni. Mi sembra di capire che sia un provvedimento fatto dal viceministro quindi chiedete a Fratelli d'Italia. Leo si è affrettato a precisare che non c'è nessun ritorno al Vecchio redditometro. Il decreto mette limiti al potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria e aggiungiamo garanzie per i contribuenti. Con una nota, Palazzo Chigi fa sapere che il viceministro terrà una relazione sul provvedimento nel prossimo Consiglio dei Ministri. Lo strumento ha incassato la condanna delle opposizioni tirato in ballo da Leo come ex premier Matteo Renzi accusa: Giorgia Meloni è la premier delle tasse, si fingono liberali ma sono solo statalisti. Per Antonio Misiani del PD si tratta di una destra che deve fare i conti con la dura realtà fino ad andare in direzione opposta rispetto ai proclami propagandistici. Per il Movimento 5 Stelle il governo torna ad impugnare un ferro arrugginito. Nelle prossime ore, la Meloni presiederà un vertice sulla situazione ai Campi Flegrei dopo lo sciame sismico e venerdì sul tavolo del Consiglio dei Ministri ti arriverà il progetto di legge salvacasa fortemente voluto da Matteo Salvini che punta a sanare tutte le difformità di tipo formale che non corrispondono alla planimetria dell'immobile dal muro spostato al soppalco o alla veranda.