Guerra in Ucraina, Meloni parteciperà a vertice Volenterosi

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1 giorno fa

Giorgia Meloni tornerà a varcare la soglia dell'Eliseo per sedersi al tavolo della coalizione dei volenterosi, convocato da Emmanuel Macron per stabilire il contributo europeo se a Kiev dovesse arrivare la pace. La conferma è arrivata da Palazzo Chigi e il vertice si terrà il 27 marzo a Parigi. Il governo ha già fatto sapere che le nostre truppe potrebbero calpestare il suolo ucraino solo sotto le bandiere dell'ONU. La premier sta preparando il terreno per volare a breve a Washington dal Presidente Trump. Anche il leader della Lega Matteo Salvini, al termine di una telefonata con il vicepresidente americano Vance, in cui si è parlato di Ucraina, conferma il pieno appoggio del Carroccio agli sforzi dell'amministrazione americana per arrivare alla pace, smentendo la competizione con Giorgia Meloni, che non avrebbe gradito l'iniziativa non concordata. "Salvini chiama Vance perché c'è una guerra con la Meloni a chi fa più telefonate negli Stati Uniti, ma è Scherzi a Parte non è giornalismo questo. Io sono il vicepresidente del Consiglio chiamo, non dico il mio omologo perché è ovviamente superiore a me per importanza e per rango, però il vicepresidente degli Stati Uniti per parlare di trasporti". L'attivismo del leader leghista non è passato inosservato, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha indicato chi sono i titolari della politica internazionale. "Poi è giusto se qualche ministro vuole parlare con qualche esponente di amministrazioni di vari Paesi, legittimo. Ma ripeto la linea politica la dà il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri". Nel Centro-Sinistra è il rafforzamento della Difesa europea a scavare un fossato. Romano Prodi fa sapere che se fosse stato all'Europarlamento, non avrebbe seguito l'indicazione di Elly Schlein di astenersi. "Avrei votato sì al piano Von der Leyen, era chiaro che si sarebbe trattato di un progetto di collaborazione di lungo periodo tra i Paesi europei". Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che non condivide con il PD e altri partiti di opposizione la corsa al riarmo europeo ed esorta a venire in piazza il 05 aprile per ribadirlo, ricorda che la risoluzione di maggioranza votata dalle Camere non cita mai la parola riarmo. "Quindi di fatto neppure il Parlamento italiano ha votato questo piano di riarmo" .