La Guida: migranti, la storia tesa dell'Ue

09 dic 2022
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Sulla questione migranti non si cava un ragno dal buco. Lungi dall'aver fatto passi avanti nel senso auspicato dall'Italia il problema se possibile si sta ulteriormente complicando. Gli ultimi giorni sono stati pesanti, per le aspettative italiane ma in generale per chiunque crede che la migrazione di esseri umani sia un problema che richiede solidarietà e responsabilità a livello europeo. L'Italia mantiene la sua linea. I porti sicuri non sono solo quelli italiani. Dalle navi delle ONG, che fanno quelli che il Viminale chiama soccorsi sistematici, faranno scendere a terra solo donne, bambini e fragili, in attesa appunto che quella degli sbarchi sia considerata responsabilità europea e non solo dei paesi rivieraschi. L'Italia ha posto e riposto la questione, questo Governo però ha anche cambiato i comportamenti non dando per scontati sbarchi e porti sicuri. Piantedosi si era detto fiducioso. Siamo ascoltati, il tema posto dall'Italia è finalmente al centro del dibattito. In realtà il tema sembra soprattutto al centro di reazioni in sedi europee anche non istituzionali e tutt'altro che solidali. Pochi giorni fa il rilancio dei paesi nordici, Austria, Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, Lussemburgo e Svizzera e soprattutto Francia e Germania con la Commissaria Europea Ylva Johansson, protagonisti di un vertice informale. Del tutto assenti i paesi mediterranei, convenzione ad escludere per affermare che il vero problema non è la questione degli sbarchi ma dove vanno gli sbarcati dopo senza il controllo dei paesi di prima accoglienza, che è poi la regola di Dublino ancora in vigore. Il messaggio è: cara Italia, prima di parlare di altre regole rispetta quelle che ci sono e che hai sottoscritto. Nessuna solidarietà anzi ancora disonestà intellettuale. Le regole invocate sono state concepite e sottoscritte in un altro mondo e però giovedì Piantedosi, in un giorno che ha definito triste per l'Europa, si è detto disponibile ad accettare nuovamente i trasferimenti di ritorno. La linea dura su questo non ha retto e non è servita. Intanto la tensione con la Francia non accenna a diminuire. Quello tra l'Eliseo e Palazzo Chigi è un dialogo tra sordi, ognuno con le sue ragioni che per entrambi riguardano soprattutto la politica interna e nelle prossime ore si riproporrà il tema sbarchi e porti sicuri. La guida torna la settimana prossima. Buon weekend.

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