Concorrenza, pluralismo, intelligenza artificiale, il ruolo della TV per l'informazione, la crisi della stampa tradizionale, il boom di internet nei mesi della pandemia. Ma soprattutto la sfida di governare la transizione digitale in una fase complessa e tumultuosa. A spiegarlo è il Presidente dell'Agcom, Giacomo Lasorella, nella relazione annuale al Parlamento sull'attività svolta nel 2020. "Quella di contribuire a governare questa fase complessa, caratterizzata da una tumultuosa transizione verso il mondo digitale, a maggior ragione in relazione all'attuazione del PNRR, costituisce una delle sfide più importanti che attendono Agcom in questa consiliatura". Nelle telecomunicazioni il mercato resta altamente concentrato su pochissimi soggetti, anche se qualche piccolo segnale si intravede. Mentre nel campo dell'acquisizione delle informazioni, la TV si conferma il mezzo preferito. Uno degli obiettivi principali dell'autorità resta però la garanzia del pluralismo, che passa per la trasparenza delle decisioni algoritmiche, che sappiamo essere intermediate dalle grandi piattaforme, che selezionano e suggeriscono contenuti. I giganti di internet, Amazon, Google e gli altri, che ci indicano di fatto un prodotto piuttosto che un altro, un sito news piuttosto che un altro. Suggerimenti confezionati da software di intelligenza artificiale. "Una delle questioni affrontate, sia dal Digital Service Tax e da regolamento sull'intelligenza artificiale, è appunto quella della trasparenza della decisione algoritmica. Questa è evidentemente una delle questioni centrali della regolazione della rete, secondo appunto un concetto lato di neutralità della rete che si estende anche al pluralismo informativo on-line". Il modello di riferimento è quello francese, che prevede un'autorità indipendente per supervisionare in materia di trasparenza.