Le manovre al centro dei partiti politici, da Renzi a Tajani

20 lug 2024
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Se all’indomani degli ultimi appuntamenti elettorali c’è chi parla di un sempre più marcato bipolarismo in Italia, c’è anche chi non si rassegna e, anzi, vuole allargare lo spazio al centro, guardando a destra o a sinistra. È il caso di Matteo Renzi che spiazza tutti e fa sapere che un’alleanza tra Italia Viva, PD e 5 Stelle non è solo possibile ma è anche l’unico modo per sconfiggere Meloni. Un’ipotesi che sembra raccogliere, almeno sulla carta, l'apertura della leader PD Schlein. "Siamo, ed eravamo ieri e saremo domani, sempre testardamente unitari per favorire una convergenza su progetti condivisi e candidature credibili. Questo siamo impegnati a fare in tutta Italia". Non è dello stesso avviso Conte: “prima Renzi mi attacca sulla gestione della pandemia e ora….la politica è una cosa seria”, dice il leader 5 Stelle. E per l’ex alleato dell’ex Terzo Polo Carlo Calenda, Renzi “se deve allearsi una volta con i nazisti dell’Illinois e un’altra coi marxisti leninisti, lo fa”. Intanto nell’altro spazio al centro c’è Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, Vicepremier, leader di una Forza Italia che cresce e cerca la sua strada dopo un anno dalla morte del suo fondatore a cui è ancora legata a doppio filo. Anche per la presenza dei figli di Berlusconi, le cui parole non passano inosservate. Così è stato per il discorso di giorni fa di Piersilvio, una “strigliata” secondo alcuni, per esortare a un cambio di passo di Forza Italia, affinché diventi un partito più giovane, con volti nuovi, in attacco anziché in difesa, e un reale punto di riferimento per tutti i moderati. Il Segretario Tajani sa di non poter ignorare questi “spunti”, sul piatto c’è la sua leadership, ma rilancia i risultati che ha ottenuto fin qui. A partire dal ruolo “internazionale” e moderato di Forza Italia, chiaro soprattutto nella vittoria di Von der Leyen alla Commissione UE, che rimarca le distanze visibili con gli alleati Meloni e Salvini. L’appoggio a Von der Leyen però non piace a tutti nel partito, soprattutto per quanto riguarda il Green Deal. La sfida di Tajani sarà quindi far digerire ai suoi questo aspetto, mentre apre il partito a nuovi ingressi.

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