La lunga giornata dei saluti per Sergio Mattarella inizia dal momento più atteso è significativo, la visita a Papa Francesco, 45 minuti di colloquio a tu per tu e una profonda sintonia tra i due, rimarcata ancora una volta. Sono stati molti gli incontri tra il Capo dello Stato e il Pontefice in questi sette anni. Dalla prima in Vaticano nell'ormai lontano 2015, passando per la visita ufficiale ricambiata dal Santo Padre nel 2017 al Quirinale. In mezzo tante altre occasioni per ribadire una totale assonanza sui temi del futuro dell'Europa, della solidarietà, dell'immigrazione, della pandemia e delle nuove disuguaglianze create dal Covid. I temi della famiglia, del futuro delle nuove generazioni. Una visita privata questa volta, di saluto al termine del mandato, come del resto avvenne per Napolitano con Ratzinger nel 2013, poi di lì a poco in quella circostanza le cose in realtà andarono diversamente, cambiarono in maniera del tutto imprevedibile. Una visita di congedo carica di significati per entrambi. Per Mattarella personali e istituzionali, con lui la delegazione dei consiglieri e la famiglia, la figlia Laura, i nipoti ai quali Bergoglio si rivolge. Più che cordiale il clima, familiare come un incontro tra vecchi amici legati da reciproca grande stima. "Grazie della testimonianza, grazie. Il meglio, la testimonianza". "Grazie grazie davvero molto. Grazie". Una giornata per Mattarella che si conclude con il tradizionale appuntamento dello scambio di auguri con il corpo diplomatico al Quirinale. "È con grande piacere che torno ad accogliervi al Quirinale per il saluto di fine anno. Oggi per me è anche l'occasione di un commiato". Fare tesoro delle lezioni apprese negli ultimi anni per collaborare. Di fronte alle sfide globali e alle pandemie, spiega Mattarella, ci si può salvare solo tutti insieme, non esistono approcci esclusivamente nazionali.