Meloni Senato: nessuna garanzia sicurezza dividendo Usa e Ue

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2 giorni fa

Una difesa comune accanto allo storico alleato americano nel solco della NATO. Un sostegno a Kiev, insieme alla fruttuosa per ora diplomazia statunitense. Un dialogo aperto con Washington sul piano commerciale, evitando spirali di ritorsioni sui dazi. Dalla parte dell'Europa, ma al fianco degli USA. La sintesi nel centrodestra Giorgia Meloni la trova nella risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni. in vista del Consiglio Europeo del 20 e 21, approvata con 109 voti favorevoli, 69 quelli contrari, ma soprattutto nel suo intervento al Senato. Un punto di caduta arrivato non senza difficoltà, dopo la minaccia da parte leghista di schierarsi sulle posizioni pentastellate contro il piano di riarmo europeo. Poi però una serie di contatti fino all'ultima telefonata mattutina a Salvini, con il leader del Carroccio a ribadire che la Lega resta il collante della maggioranza a sancire l'intesa. Uno: con Kiev finché necessario per una pace basata sul diritto. Due: il rafforzamento della difesa europea nel quadro Nato e con la garanzia pubblica per il finanziamento degli investimenti. "Sosteniamo gli sforzi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in questo senso". Un esercito europeo non è all'ordine del giorno, quindi, poi sempre riguardo al rapporto con Washington, la questione dazi. "Non sono certa, insomma, che sia necessariamente un buon affare rispondere ai dazi con altri dazi e per questo credo che le energie dell'Italia debbano essere spese alla ricerca di soluzioni di buonsenso". Standing ovation dell'Aula quando la premier conferma il pieno sostegno al Capo dello Stato, attaccato da Mosca. "Con la stessa determinazione voglio dire che siamo al fianco del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ogni qualvolta viene attaccato per la sola ragione di aver ricordato chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti". Nella replica poi Meloni coglie l'occasione per rivolgere gli auguri di guarigione a Papa Francesco, seguita da tutta l'Aula. Quindi tocca anche questioni di politica interna, improcrastinabile la riforma della giustizia, nessuna manovra correttiva all'orizzonte assicura. Nessuna replica di fatto alle accuse di silenzio lanciate da Renzi sui casi Paragon e Al Masri. Non la seguo sulle ombre che getta per pubblicizzare il suo libro, dice.