Migranti, Governo non cambia rotta: avanti su Italia - Albania e ricorso in cassazione

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1 mese fa

Sui migranti il Governo non cambia rotta e punta dritto ancora sull'Albania. Ma per le opposizioni la strategia meloniana è alla deriva, mentre Palazzo Chigi sembra aver già deciso il prossimo passo, il ricorso alla Cassazione. Il no della Corte d'appello, che non ha convalidato il fermo dei 43 migranti rimandandoli in Italia, è nuova benzina sul fuoco che incendia ancora di più lo scontro tra Governo e magistratura. Un rapporto già lacerato dalla riforma della giustizia e dal caso Almasri. Era stato proprio il Governo a spostare nelle mani delle corti d'appello, togliendole ai magistrati di primo grado la facoltà di decidere sui fermi dei migranti. E ora, dopo il terzo no in pochi mesi, Palazzo Chigi ha fatto filtrare il suo stupore. Soprattutto perché, è questa l'indicazione diramata dal cuore del Governo, la Cassazione aveva detto che toccava alla politica determinare i Paesi sicuri. "Ho visto dei magistrati ieri sulla vicenda dell'Albania che forse, non so se era loro intenzione andare contro le scelte del Governo, però li ho visto andare contro le scelte della Cassazione che aveva detto che stabiliva che era compito dei governi stabilire quali erano i Paesi sicuri, e non del della magistratura." Le opposizioni parlano di una evoluzione tragicomica della vicenda. La segretaria del PD, Elly Schlein punta il dito dritto su Palazzo Chigi. "I populismi mettono in discussione l'idea stessa della democrazia rappresentativa, sdoganano egoismo e intolleranza. Soffiano sul fuoco del rancore e della rabbia. Anziché risolvere i problemi, li alimentano perché è la strada più facile. Ogni giorno scelgono un nemico su cui scaricare tutta la frustrazione sociale. E i magistrati, quando fanno semplicemente il loro lavoro, magari facendo una comunicazione che è prescritta dalla legge, e diventano il nemico. Gli attivisti del clima, i migranti. Per la destra di questo Paese la povertà è una colpa individuale. Per noi no." Lo sguardo dei contenti ora è rivolto alla Corte di Giustizia europea che dovrà pronunciarsi sul tema. A livello politico, spiegano fonti del Ministero dell'Interno, il Governo è convinto che il no della Corte d'appello sia un modo per prendere tempo e che il protocollo Italia-Albania sia la via giusta su cui, sottolineano si proseguirà. .