Nomine Ue, Meloni cerca nomina di peso, opposizioni contro

30 giu 2024
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L'obiettivo è cercare un punto di equilibrio nella lunga trattativa da qui al 18 luglio quando il Parlamento Europeo voterà. Un punto di equilibrio, che per Giorgia Meloni, significa una nomina di sostanza che calmerebbe gli animi anche in casa, che al momento è agitata da divisioni interne. La scommessa è tutta lì, nel riuscire a spuntare quel commissario di serie A evocato dal suo vice premier Antonio Tajani. Per ora la Meloni resta cauta e non scopre la sua strategia che sarà affinata in base a come si comporrà il quadro nelle prossime settimane. Nella maggioranza uno dei problemi rimane la scarsa compattezza. Matteo Salvini appoggia la creazione di un gruppo di patrioti per allargare, dice, il più possibile il perimetro di un gruppo forte e coeso e contrario a inciuci. Ruolo strategico quello del vice premier Tajani Che, forte dell'esperienza europea, tenta una sintesi e invita von der Leyen ad aprire un dialogo con i conservatori. L'Italia non può avere un ruolo marginale insomma. "Pensare che l'Europa ci guardi con, così, un'aria un po' di supponenza e pensando a noi come una una realtà marginale, non lo siamo". Il nostro Paese è marginalizzato a causa di una premier che si comporta da capo partito così compatte le opposizioni attaccano: "questo Governo ha una leader che si è dovuta astenere perché un vice premier ha una posizione e l'altro vice premier ha una posizione opposta". Giorni difficili insomma, ricchi di incontri colloquio e mediazioni per il Governo, le opposizioni invece si compattano anche su altri punti, la gestione del Presidente del Consiglio del caso Fanpage e il contrasto all'autonomia differenziata. Nasce infatti il coordinamento delle regioni quelle di Centro Sinistra Sardegna, Toscana, Puglia, Emilia Romagna e Campania dovrebbero incontrarsi e provare ad allargare le adesioni anche a quelle di Centro Destra, sarebbero state contattate già Basilicata e Calabria. A are da collante potrebbe essere la Sardegna, regione a statuto speciale, che potrebbe aprire la via del ricorso alla Corte Costituzionale. Trattative insomma, e un luglio caldo per gli schieramenti per partite aperte su più fronti.

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