Se da una parte l'opposizione resta critica sul piano del Governo per la fase due, dall'altra le turbolenze tra gli alleati del centrodestra si fanno sentire ad alta quota. A dividere il modo di fare opposizione è l'atteggiamento da tenere nei confronti dell'esecutivo. In piazza va Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni che ha portato i propri parlamentari e consiglieri regionali del Lazio davanti a Palazzo Chigi. Una protesta con mascherine e distanze di sicurezza per ribadire all'esecutivo: "cosi non c'è ripartenza". Siamo venuti qui a dire che non siamo d'accordo alla riapertura per settori, non siamo d'accordo a indebitare per forza la gente, che non siamo d'accordo sul fatto che la cassa integrazione non sia ancora stata pagata e tante altre cose sulle quali però vogliamo anche dare una mano a trovare le soluzioni. Chiediamo che la fase due si discuta in Parlamento, che si voti in Parlamento, che il parlamento non sia completamente esautorato e che non ci siano 4 persone chiuse in una stanza che decidono della libertà e del futuro di milioni di persone. Una mossa che Matteo Salvini non approva. "I problemi", dice "non si risolvono andando in piazza". L'obiettivo è uscire, uscire. Servirà stare giorno e notte in Parlamento? Staremo giorno e notte in Parlamento a nome vostro. A nome vostro, e ne usciremo solo e soltanto nel momento in cui voi avrete una prospettiva sicura, nel momento in cui ci saranno date certe, soldi certi, tempi certi e scadenze certe. "Voglio davvero sperare che il Governo e la maggioranza smettano di voler fare tutto da soli con cattivi risultati e comincino davvero a collaborare", sottolinea infine Silvio Berlusconi. Ma ecco che si registrano alcuni segnali di turbolenza tra Lega e Forza Italia dopo la questione spinosa dell'appoggio al MES e dopo l'annuncio degli azzurri del voto favorevole allo scostamento di bilancio proposto dal Governo. Le scintille sono le parole di Berlusconi che attacca apertamente i sovranisti dei paesi del nord Europa, "colpevoli" a suo dire, "dei ritardi con cui l'Europa ha agito in soccorso dell'Italia". Salvini non è d'accordo e senza nessun esplicito riferimento, ribatte immediatamente: "ma siamo su Scherzi a Parte? Noi siamo perché la sovranità torni ad appartenere al popolo".