Le frasi di Berlusconi compattano il centrosinistra, che è diviso e lacerato dalle tensioni sulla questione delle cariche spettanti all'opposizione, col Terzo Polo che lamenta la sua esclusione e parla di grave vulnus democratico portato avanti da PD e 5 Stelle, ma che sulla questione Russia-Ucraina ritrova una voce unica per attaccare la nuova maggioranza. Calenda segnala che Tajani, il cui nome gira per il Dicastero degli Esteri, a questo punto certo non può essere il candidato giusto. Gravissime le parole del Presidente di Forza Italia, dice Letta, non può quel partito esprimere il Ministro degli Esteri, oltretutto così si getta discredito sull'Italia, avverte il Segretario del PD. I 5 Stelle, fin dall'inizio contro le armi all'Ucraina e spesso accusati di una posizione ambigua riguardo al conflitto per il ripetuto invito a cercare una soluzione diplomatica, stavolta non hanno dubbi. "Non credo che possa essere accettato che Forza Italia esprima un Ministro agli Esteri come emerge dalle indiscrezioni. È una questione politica seria che poniamo con forza e la porremo anche con chiarezza al Presidente Mattarella nel corso delle consultazioni". Nel frattempo Camera e Senato votano i vicepresidenti e non c'è nessuno del Terzo Polo, motivo per cui Renzi parla di violazione delle regole e dice che il tema sarà portato all'attenzione del Capo dello Stato. I nuovi vicepresidenti sono: a Montecitorio Mulè (Forza Italia), Ascani (PD), Costa (5 Stelle), Rampelli (Fratelli d'Italia); al Senato Centinaio (Lega), Gasparri (Forza Italia), Rossomando (PD) e Castellone (5 Stelle). Anche il PD ha da lamentarsi sulla distribuzione delle cariche, stavolta quelle dei segretari d'Aula: il centrodestra -accusa- ne ha eletti cinque anzichè quattro come da prassi.























