Riforma del premierato, medre di tutte le riforme, dice Giorgia Meloni. Allora andiamo a vedere cosa contiene. A cominciare dal suo cuore. Il fatto che il Presidente del consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. Viene eletto nella Camera in cui si è candidato e dunque si esclude che possa non essere un parlamentare. Ancora si può essere eletti Premier per non più di due legislature consecutive tre se l'incarico precedente stato inferiore ai sette anni e mezzo nel complesso. Cosa succede se non ottiene la fiducia il Presidente del Consiglio eletto, può fare un altro tentativo di ottenerla, ma se fallisce il Capo dello Stato scioglie le Camere e si va ad elezioni. Dunque cominciano a cambiare, indirettamente, i poteri del Capo dello Stato, ancora in caso di revoca della fiducia con una mozione di sfiducia il Presidente della Repubblica scioglie le Camere. Non c'è nessuna ipotesi di una governo parlamentare. In caso di dimissioni invece del premier eletto, il Presidente della Repubblica conferisce l'incarico, ma per una sola volta nella legislatura, ad un parlamentare collegato con il premier dimissionario e la cosiddetta norma anti ribaltone per evitare maggioranze diverse. Dicevamo del Capo dello Stato, ecco non potrà più sciogliere una sola camera e viene abrogato il semestre bianco ancora non può più nominare senatori a vita, il Capo dello Stato. Capo dello Stato dello Stato che verrà eletto in maniera diversa o meglio cambia il quorum occorre la maggioranza dei due terzi fino al sesto scrutinio compreso, a cominciare dal settimo invece basterà la maggioranza assoluta per arrivare alle elezioni del Capo dello Stato.