Luigi di Maio lo ha già definito “Nazareno 2”. La possibilità è che parte della maggioranza voti con l’opposizione per fermare la riforma della prescrizione, che entrerà in vigore a Gennaio. Da mesi si cerca un compromesso senza esito, il tempo rimasto è poco e oggi Matteo Renzi, in un'intervista al Messaggero, ammonisce: “Se la maggioranza non troverà una soluzione, siamo pronti a votare il provvedimento presentato dal forzista Enrico Costa. Non ci inchineremo al populismo giudiziario e imperante”. Un primo assaggio si è avuto ieri in aula, quando la richiesta dell'opposizione di votare d'urgenza il DDL Costa, che prevede un rinvio della riforma, è stata sì respinta, ma senza i voti di Italia Viva, assente. Il PD non arriva a tanto, ma minaccia di presentare un proprio DDL per fermare la nuova prescrizione, inaccettabile senza garanzie sulla durata dei processi, spiega il Segretario Nicola Zingaretti. A Di Maio replica il capogruppo al Senato Marcucci: “Non faremo passi indietro”. Il testo prevede la sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado ed era stato inserito dal precedente Governo 5 Stelle - Lega nella legge spazza corrotti. Troppo per PD e Italia Viva, che non vogliono processi a vita, con il rischio, peraltro, di ingolfare ulteriormente il sistema giudiziario. I democratici potrebbero presentare una proposta che ricalca quella dell'ex Procuratore di Milano, Bruti Liberati, con l'introduzione della prescrizione processuale e meccanismi di garanzia della durata dei processi, ma per il Ministro della Giustizia Bonafede, sarebbe un enorme passo indietro. A PD e Italia Viva si rivolge Alessandro Di Battista: “La legge entrerà in vigore il 1 Gennaio. Non credo, Renzi la bloccherà perché non gli conviene andare al voto”. Intanto scioperano i penalisti e Giuseppe Conte ha garantito che un compromesso si troverà, il tempo sta per scadere.