Dettagli e trucchi, piccoli particolari che indicano tanto, almeno per chi punta ad avere il controllo dei voti dei Grandi Elettori e che si manifestano al momento dello spoglio quando il Presidente della Camera legge le schede. Solo il cognome, il cognome e il nome o il cognome l'appellativo, ad esempio Senatore o Onorevole, può fare la differenza. Trucchi parlamentari consentiti che associano ciò che è scritto sulla scheda a un partito o un gruppo. La scelta sulla modalità di lettura spetta al Presidente della Camera che presiede i lavori e viene resa pubblica il giorno dell'avvio delle votazioni. Per fare qualche esempio nel 2015 Laura Boldrini scelse di leggere la scheda in maniera integrale senza alcun filtro. "Bianca Mattarella. Sergio Mattarella. Onorevole Mattarella. On punto Sergio Mattarella". Mentre invece Luciano Violante in occasione dell'elezione di Ciampi nel 1999 si limitò a pronunciare il cognome in ogni caso. "Bianca. Ciampi. Ciampi. Ciampi. Ciampi". Lettura integrale o solo il cognome? C'è una terza possibilità leggere il nome e cognome sempre, evitando appellativi o prima il cognome e poi il nome, a pura discrezione del Presidente della Camera che dunque così facendo annulla o limita possibili riconoscimenti.