Arrivano le vittorie ma restano i veti. Il campo largo che ha vinto in Emilia Romagna e in Umbria mantiene infatti distanze e distinguo, "Siamo incompatibili con Italia Viva", affermano dal Movimento 5 Stelle come da Alleanza Verdi e Sinistra, con Matteo Renzi che risponde ricordando la Liguria. "In Liguria dove ci hanno buttato fuori l'ultima notte dalle liste, ha vinto il centrodestra, in Umbria e nell'Emilia-Romagna dove siamo stati nelle liste ha vinto il centrosinistra qualcuno dirà che è solo fortuna, qualcuno dirà che è solo matematica, io dico che è politica." Il PD che puntata invece ad una coalizione meno litigiosa vede dunque le sue speranze restare tali, che sono profili programmatici profondamente diversi con Renzi, spiega Fratoianni che comunque salta al risultato soprattutto dell'Umbria, non scontata alla vigilia del voto. "Io ... l'ho scelto, seccamente, tra chi vuole privatizzare il diritto alla salute e chi lo vuole restituire a tutti e a tutte come un diritto universale, investendo sulla Sanità pubblica." Intanto sul lato opposto sono le candidature a creare frizioni e malumori. "Risultati meno buoni in Sardegna prima e oggi in Umbria, devono far riflettere spesso anche sui candidati, probabilmente, perché poi la coalizione ha avuto dei risultati validi, in Sardegna fu addirittura maggioritaria." La premier Meloni dal G20 di Rio sollecita una riflessione anche dentro la coalizione di Governo per non perdere la presa sul territorio, coalizione che vede la Lega ulteriormente indebolita a difesa della scelta di Donatella Tesei in Umbria. "Non mi interessa fare i processi a tizio o a caio, no no, io lavoro per il futuro, faccio tesoro delle sconfitte e guardo avanti." Un clima teso dunque nel centrodestra dove l'affermazione del campo largo può preoccupare gli alleati di Governo.