Scissione M5S: i nuovi equilibri nella maggioranza

24 giu 2022
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I numeri non mentono mai, e i numeri dicono che la crisi del Movimento 5 Stelle arriva da lontano ed è culminata con la scissione di Luigi Di Maio. Guardate il numero dei parlamentari con cui si era presentato il Movimento in Parlamento nel 2018, dopo le elezioni politiche del 4 marzo, l'exploit del 4 marzo: 338 parlamentari, 227 Deputati e 111 Senatori. Dopo quattro anni, tre Governi, nel 2022 con la scissione di Luigi Di Maio, il numero è praticamente dimezzato: sono 165 i parlamentari, 104 i Deputati e 61 i Senatori che il Movimento può impiegare e questo, naturalmente, cambia gli equilibri all'interno del Parlamento. Il Movimento 5 Stelle infatti, dopo la scissione di Luigi Di Maio e la creazione del nuovo gruppo, Insieme per il futuro, con 51 Deputati e 11 Senatori, non è più la prima forza in Parlamento. In questo momento è la Lega di Matteo Salvini ad essere la prima forza parlamentare a sostegno del Governo di Mario Draghi. E cosa farà allora, Luigi Di Maio, da adesso in poi? Ricordiamo che siamo all'ultimo scorcio, all'ultimo miglio di legislatura, tra poco si incomincerà a guardare alle elezioni politiche, e per le prossime elezioni politiche Luigi Di Maio guarda al centro, a quel progetto di famoso terzo polo ancora indefinito, ma in cui adesso anche lui si iscrive per creare un'altra alternativa. Un dialogo fittissimo, raccontano le cronache, con il sindaco di Milano Beppe Sala, ma anche con Luigi Brugnaro, Federico Pizzarotti e Bruno Tabacci. Ecco, questo è il nucleo di una possibile nuova formazione politica, con Giancarlo Giorgetti l'ala moderata della Lega si potrebbe aprire un dialogo, mentre sembra chiusa la porta con altri esponenti di quei partiti che guardano al terzo polo, come Calenda e Matteo Renzi, con loro due davvero difficilissimo aprire un dialogo. Di sicuro le strade del Movimento 5 Stelle e quelle di Luigi Di Maio si sono definitivamente separate. Luigi Di Maio ha rinnegato uno dei principi cardine del Movimento 5 Stelle: uno vale uno. No! Uno non vale l'altro, ha detto Luigi Di Maio ieri. Da adesso in poi, con la sua pattuglia di parlamentari lavorerà per creare un'alternativa. Di sicuro le strade con il Movimento 5 Stelle, sarà difficile che si rincontrino.

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