Il Paese si prepara a ripartire, non senza turbolenze. Sul decreto che regolerà le prossime aperture, si divide la maggioranza e si alza lo scontro tra il Governo e i territori. È forte il pressing del Presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga, sulla scuola, per modificare le percentuali fissate, per il rientro in presenza dei ragazzi. Magari con una deroga, per quei territori non in grado di garantire un ritorno in sicurezza, con la soglia minima anche per le zone gialle e arancioni, che potrebbe scendere dal 70 al 50%. I governatori accusano il Premier Draghi, di non aver dato ascolto alle loro richieste, un precedente grave, afferma Fedriga, al di fuori della prassi costituzionale. La scuola come il coprifuoco, sul limite per il rientro a casa, fissato alle 22, insorge la Lega. Prima vera rottura all'interno della maggioranza, che decide di non votare il decreto. Ma anche i governatori prendono le distanze, puntando ad allungare gli orari di chiusura fino alle 23 e poi oltre. "Quelle degli imbarazzi, sono fantasie giornalistiche. Ho appena finito una riunione, che è durata due ore, con tutti i Ministri, tutti i governatori, tutti i sindaci e tutti i responsabili dei dipartimenti della Lega, che hanno convintamente sostenuto, la necessità di riaprire, di curare, di vaccinare e di restituire vita e libertà. Giorgetti, Garavaglia, Stefani, Zaia, Fontana, Fedriga". "Io avrei sicuramente allungato di un'oretta, adesso, con queste temperature e man mano che le temperature salgono, avrei portato fino a mezzanotte". Una vicenda politica che porta il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, in maggioranza insieme alla Lega, a criticare le scelte di Matteo Salvini, ribadendo le urgenze dell'attuale esecutivo, nato come un Governo di unità nazionale. "La Lega non ci stupisce più, anche questa volta, si dimostra un partito irresponsabile, che pensa ai sondaggi, prima che ai cittadini. Il Movimento 5 Stelle, continuerà a lavorare, per garantire le riaperture e la salute. La propaganda in un momento così drammatico, la lasciamo ad altri".