Palazzo d'Orléans, sede della presidenza della Regione, avrà un nuovo inquilino entro la fine della settimana. Renato Schifani è il successore di Nello Musumeci. "La vittoria del centrodestra è stata una vittoria schiacciante, anche i partiti, chiamiamoli locali, hanno superato la soglia del 5%. quindi fra il premio di maggioranza e questa vittoria ci sarà, in aula, una governabilità piena. Il mio inizio sarà caratterizzato da una giunta politica, composta da assessori che siano competenti della materia che saranno chiamati a gestire." Se il nuovo presidente si insedierà a giorni, dovranno attendere almeno metà ottobre i 70 neo deputati dell'ARS, prima di varcare la soglia di palazzo dei Normanni, che fu Dimora dei Re di Borbone, ed è tutt'ora sede del Parlamento più antico al mondo. Una quarantina di seggi saranno occupati dal centrodestra, undici dal PD, altrettanti dal Movimento 5 Stelle, sette, ed è la vera sorpresa, da Cateno De Luca detto scateno per i modi e metodi sui generis; l'outsider solo, senza coalizione, ne partito è arrivato secondo nella corsa per la presidenza della Regione. Sostenuto dalla provincia, quella di Messina con la più alta affluenza regionale. Terza è la Dem Caterina Chinnici per la quale la sfida è stata tutta in salita, dice, dal momento in cui i 5 Stelle hanno deciso di rompere l'alleanza col PD e Cento Passi di Claudio Fava e di proporre un candidato a sé; ovvero Nuccio di Paola che nella contesa si ferma a poca distanza dalla figlia del magistrato Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia. Per un fronte così spaccato competere con l'avanzata del centrodestra si era subito rivelata una sfida quasi impossibile e chissà quanti tra gli elettori del centrosinistra sono rimasti a casa. Tra i due milioni 300 mila siciliani che hanno disertato le urne, più della metà degli aventi diritto; numeri e motivi su cui non si può non interrogarsi.