Certo, è un problema irrisolto. La scuola dovrebbe formare i ragazzi anche ad essere cittadini, perché se uno non sa come funzionano le Istituzioni e la politica può essere manipolato più facilmente dal gioco spietato, e qualche volta scorretto, della ricerca del consenso. Dunque, facciamo in modo che i nostri ragazzi capiscano i meccanismi della democrazia, ne sappiano le complessità, li apprezzino perché ci garantiscono l’esercizio delle nostre libertà senza ledere quelle altrui, conoscano le Istituzioni e quello che fanno per tutti. Però, per carità, non portateli in visita in Parlamento il lunedì mattina. Anche se l’Aula è convocata, non c’è niente da fare, è vuota. Oggi giornata della felicità. All’ordine del giorno la conversione in legge del decreto post terremoto, l’eleggibilità dei magistrati, norme sulla scalabilità delle aziende italiane quando strategiche, protezione dei minori stranieri non accompagnati. Magari i deputati sono impegnati in Commissione? No, le Commissioni non sono al lavoro. È la discussione generale, possono parlare solo gli iscritti? Non c’è un dibattito. Si può rispondere che ascoltare sarebbe pure importante e pure importante sarebbe mostrare ai ragazzi cittadini quanto è importante ascoltare. Invece, il lunedì i ragazzi stanno a guardare e non vedono quasi nessuno. Per fortuna, fuori è primavera e la gita a Roma se la ricorderanno comunque.