C’è chi vede per l’Italia un futuro, e un presente, sempre più bipolari, divisi tra destra e sinistra. Ma c’è anche chi non ci crede e, anzi, vuole allargare lo spazio al centro. Ci prova Matteo Renzi che sottolinea che un’alleanza tra Italia Viva, PD e 5 Stelle non è solo possibile ma è anche l’unico modo per sconfiggere Meloni. Tutti d’accordo? Nì. L’ipotesi sembra raccogliere, almeno sulla carta, l’apertura della leader Pd Schlein. "Siamo, ed eravamo ieri e saremo domani, sempre testardamente unitari per favorire una convergenza su progetti condivisi e candidature credibili, questo siamo impegnati a fare in tutta Italia". Ma non è dello stesso avviso Conte: "prima Renzi mi attacca sulla gestione della pandemia e ora...la politica è una cosa seria", dice il leader 5 Stelle. E per l’ex alleato dell’ex Terzo Polo Calenda, Renzi “se deve allearsi una volta coi nazisti dell’Illinois e un’altra coi marxisti leninisti, lo fa”. Dall’altra parte, nel centro-destra, c’è Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, Vicepremier, e leader di una Forza Italia che rivendica lo spazio al centro e, dice, è “l'unica forza dello schieramento che cresce. Ora lo scopo è arrivare al 20%", aggiunge Tajani, “e se fisso un obiettivo io lo raggiungo”. Poi l’annuncio di una "nuova stagione congressuale dopo l’estate" e “un grande evento di giovani” per “allargare” la base. E questo è proprio quanto gli aveva chiesto, in un discorso che ad alcuni è suonato come una “strigliata”, il figlio del fondatore, Piersilvio Berlusconi. L’esortazione a un cambio di passo di Forza Italia affinché diventi un partito con volti nuovi, in attacco anziché in difesa, e un reale punto di riferimento per tutti i moderati, non lascia indifferente Tajani che sa che sul piatto c’è la sua leadership. E intanto però rivendica i suoi risultati, a partire dal ruolo “internazionale” di Forza Italia, chiaro soprattutto nella vittoria di Von der Leyen e che rimarca le distanze con gli alleati Meloni e Salvini.