Chi divide fa il male del Paese. Matteo Salvini chiude la prima tappa della convention programmatica della Lega a Roma, invocando la pace subito nella guerra in Ucraina. "Noi siamo per la libertà, per la democrazia, per l'Occidente, per il rispetto dei popoli, le controversie non si risolvono nel 2022 coi carri armati ma con la diplomazia, quindi distinguiamo l'aggressore dall'aggredito, punto. La Lega ha sempre sostenuto un invio di aiuti umanitari, economici, militari, all'inizio di questo conflitto abbiamo il dovere morale da italiani di dirci dopo tre mesi come riavviciniamo le parti, come evitiamo altre morti." Venti appuntamenti, uno per regione, per raccontare ma soprattutto ascoltare. L'idea secondo Salvini è quella di costruire insieme e sul campo il programma di Governo. E a questo proposito nel suo discorso finale lancia un appello al centrodestra perché solo uniti si può vincere. E poi, riferendosi alle presunte divisioni interne al partito precisa: "Sono trent'anni che tentano di dividerci non ci riusciranno per i prossimi trenta." Sul palco romano si alternano gli esperti di economia, lavoro, giustizia, geopolitica, energia e autonomia. É il Ministro Giorgetti a chiedere di tutelare le imprese da quello che definisce l'impatto devastante dei rincari del costo dell'energia. Siamo in un'economia di guerra, gli fa eco il Ministro Cingolani che spiega "É necessario il tetto del gas a livello europeo." Mentre il Ministro Garavaglia rilancia proponendo un uscita graduale dal Reddito di cittadinanza che permetta di ridurlo al 50% per gli stagionali, purché vadano a lavorare. Sul fronte dell'autonomia, tema bandiera per anni della Lega, è il Ministro forzista Mariastella Gelmini a precisare che è uno stereotipo dire che l'autonomia aumenta le diseguaglianze ed il divario tra Nord e Sud e che mette in discussione i diritti di cittadinanza.