Ricordato più per i rigidi parametri di Finanza Pubblica che come passaggio cruciale per la costruzione dell'Europa e della Moneta Unica, il Trattato di Maastricht compie 30 anni. Era il 7 Febbraio del '92, quando nella città dei Paesi Bassi al confine con Belgio e Germania 12 Stati della allora CEE, dopo un lungo negoziato, firmarono il Patto che trasformava, di fatto, la Comunità Economica in Unione Europea. Per l'Italia c'erano il Ministro degli Esteri Gianni De Michelis e del Tesoro Guido Carli, Presidente del Consiglio era Giulio Andreotti, al Quirinale c'era Francesco Cossiga. Con Maastricht l'Europa si dava un nuovo assetto istituzionale e passava dalla collaborazione economica e commerciale ad un'integrazione più ampia, ancora in corso. Il Trattato ha introdotto la cittadinanza europea, la politica comune di sicurezza e difesa e ha definito le tappe per la creazione dell'Unione monetaria indicando i requisiti che gli Stati membri avrebbero dovuto rispettare per poterla adottare, criteri poi confluiti nel Patto di Stabilità e Crescita. Ora il Patto causa pandemia è sospeso fino al 2023 ed è aperta la discussione sulla sua revisione. Saremo pronti, a primavera inoltrata, con la proposta della Commissione spiega Paolo Gentiloni che osserva: "L'Europa ha fatto un mezzo miracolo in questi due anni di pandemia e l'altro mezzo miracolo da fare e cambiare le regole di bilancio con il consenso di tutti.".