Chiuso il capitolo delle elezioni europee, ora si apre quello delle nomine. Nelle prossime ore la presidente del consiglio Meloni sarà a Bruxelles per partecipare a una riunione informale con i leader di tutti i 27 Paesi membri e discutere soprattutto di chi sarà il nuovo vertice della commissione. La Favorita è la presidente uscente, candidata del Partito Popolare Europeo, uscito vincitore dalle elezioni, Ursula Von der Leyen. La domanda però è: come sarà composta la maggioranza che la sosterrà? I socialisti, secondo gruppo in Europa, hanno già messo il veto su conservatori, il gruppo di destra ECR di cui fa parte Fratelli d'Italia. A destra vorrebbero invece un asse che riunisca popolari, liberali e proprio i conservatori di Meloni, la premier da parte sua ha intenzione di far pesare la propria vittoria nelle urne, potrebbe sostenere Von der Leyen, ma l'Italia punta ad avere la vicepresidenza della commissione e una delega importante, come quella alla concorrenza all'energia o, se creata, alla difesa, intanto in Italia continuano le polemiche dopo l'aggressione avvenuta giorni fa alla Camera e la sospensione dei parlamentari coinvolti, le opposizioni hanno indetto una manifestazione per martedì contro le riforme in discussione, premierato e autonomia differenziata e quella che Elly Schlein, leader PD, ha definito un aggressione squadrista. La presidente Meloni ha etichettato quanto accaduto come provocazioni da parte delle opposizioni, in cui la maggioranza non deve cadere. Il leader 5 stelle Conte le ha risposto: "cercare di dare la bandiera italiana a un altro parlamentare non è mai una provocazione".