Che sguardo, che presenza, che espressività. Alain Delon, uno degli uomini più belli del cinema, ha dato ai suoi personaggi un potente fascino, seducente e ambiguo, angelico e demoniaco, dove dolcezza, aggressività, nobiltà, abiezione si alternano o convivono. "Non ci vedremo più, Nadia". Delon diventò una star con i grandi registi italiani. Visconti lo volle sventurato emigrante per "Rocco e i suoi fratelli". "Arrivati là ti do un bacio". Antonioni, cinico agente di borsa per "L'Eclisse". Di nuovo Visconti, aristocratico garibaldino per "Il Gattopardo". "Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi". Il legame con il nostro cinema fu lungo. Per Zurlini fu il tenebroso professore de "La prima notte di quiete". "Perché la morte è la prima notte di quiete?" "Perché finalmente si dorme senza sogni". Alain Delon era nato in Francia nel 1935, prima di diventare attore era stato militare nella guerra in Indocina. Anche la sua vita privata fu costantemente sotto i riflettori, soprattutto per le vicende sentimentali e le opinioni controverse. Celebrità mondiale fu attivo soprattutto in Europa. Un duro perfetto nei polizieschi francesi. Nel 2019 non nascose la commozione ricevendo a Cannes la Palma d'oro alla carriera. L'impenetrabile divo di un tempo aveva ormai 83 anni e veniva premiato per il cinema che aveva fatto.