"I'm Nino Cerruti. I'm the manager of this company". È destino, forse, che proprio durante la settimana della moda maschile scompaia uno dei suoi più grandi rappresentanti. Nino Cerruti, stilista di fama mondiale e grande imprenditore è morto a Vercelli all'età di 91 anni a causa di alcune complicanze dopo un'operazione all'anca. La sua era un'eleganza mai ostentata, fatta di linee e tessuti unici. Nato a Biella il 25 settembre del 1930, si trova costretto, alla morte del padre, ad abbandonare gli studi di filosofia e giornalismo per dedicarsi, a soli vent'anni, all'azienda tessile di famiglia. Intuitivo, lungimirante. Nel 1957 presenta a Milano la sua prima linea di abbigliamento: la Hitman. Nel 1962 fonda con Osvaldo Testa il marchio Flying Cross. È del 1967 invece la sua prima boutique a Place de la Madeleine, a Parigi, dove i vestiti maschili si mischiavano a quelli femminili. Tra le clienti anche Coco Chanel, che adorava i suoi pantaloni. A metà degli anni sessanta tra i designer emergenti assunti nel suo lanificio c'è anche Giorgio Armani, tra i primi a onorare attraverso un post l'amico e mentore. Da lui -si legge- ho appreso non solo il gusto della morbidezza sartoriale ma anche l'importanza di una visione a tutto tondo, come stilista e come imprenditore. È di Nino Cerruti la prima giacca decostruita. Ma alle intuizioni artistiche unisce anche quelle imprenditoriali, come l'espansione del marchio in nuovi mercati, tra cui il Giappone e gli Stati Uniti. Fonda la linea donna e lancia il suo primo profumo. I punti vendita sorgono in tutto il mondo. Anche il cinema lo vuole, agli Oscar e a Cannes veste le star. Nel 2000 il Presidente della Repubblica lo nomina Cavaliere del Lavoro. Innovazione è la parola che lo ha accompagnato per tutta la vita, quella spinta alla sperimentazione che l'ha portato a creare stili e tendenze. Fino alla fine alla guida del suo storico Lanificio, fino alla fine elegantissimo.