Incontrare Banksy si può, anche se nessuno l'ha mai visto, se nessuno sa chi sia. A Ferrara, nel rinascimentale Palazzo dei Diamanti, si allestisce la mostra che conta un centinaio di opere dell'artista sconosciuto più famoso al mondo, uno che non sbaglia un colpo, che quando vuole stigmatizzare, criticare e colpire lo fa con la sua arte, lo fa con il botto! “Per Palazzo dei Diamanti abbiamo voluto un percorso espositivo che rispondesse e riuscisse a incrociare l'arco temporale della produzione dell'artista con i temi che l'artista ha affrontato, che sono la critica al capitalismo, la critica al militarismo, il valore della libertà.” Banksy da Bristol attira gli sguardi e, soprattutto, è popolare, come lo è stato negli anni 60 e 70 del 900 Andy Warhol, a proposito di pop art. Grazie a prestiti di collezionisti vedremo “Love is in the air” “Monkey Queen” passando per “Mickey Snake” e “Barcode”, poi il memorabilia, poster, magliette, serigrafie, copertine di dischi, frutti del mix geniale di questo writer anglosassone che non smette di stupire, poetico, iconico, dissacrante, Banksy, insomma, che in tempi di Coronavirus ha sostituito in una sua opera i super eroi con gli infermieri perché lui sa sempre dove soffia il vento.