Sale chiuse, i film che dovevano uscire in queste settimane sono tutti in lista d'attesa, sono soprattutto italiani e quelli che non possono aspettare molto sono i titoli natalizi. Sulla chiusura temporanea disposta dal Governo per fronteggiare l'emergenza Covid, sentiamo il punto di vista di chi gestisce i cinema. Credo che l'unità sia essenziale, nessuno si sogna di andare controcorrente. Il fatto che alcuni luoghi, diciamo così, sono e rimangono aperti fino alle ore 18:00 e altri luoghi come cinema e teatri che chiudono totalmente, questa cosa è difficile da capire, bisogna soprattutto pensare a come facciamo a ripartire. Ripartire significa dare fiducia al pubblico, significa dare fiducia alle persone che lavorano per esempio nel nostro comparto e significa dire agli spettatori che sono luoghi sicuri e bisogna ritornare ad impossessarsi di questi luoghi. Negli ultimi mesi c'era stato un calo di pubblico, sono mancati i titoli di grande richiamo. Quale sarà la prospettiva quando le sale riapriranno? Vuol dire che i film staranno molto di più nelle sale o solo interventi a pioggia, interventi che sono mirati anche a quello di dare la possibilità a tutti quanti di fare delle proposte, dare la possibilità di aprire il prima possibile.