La guardia resta alta, il coronavirus fa ancora paura. É chiaro il messaggio dell'organizzazione mondiale della sanità, che definisce preoccupanti i trend dell'Europa del sud e dei Balcani perché se è vero che nell'area occidentale del continente la malattia è sotto controllo, in queste zone, secondo l'OMS è richiesta una vigilanza sostenuta. Fuori controllo la situazione in Romania, il Paese più colpito della martoriata area balcanica dove è stato battuto il record giornaliero di contagi, oltre 1000 solo nelle ultime 24 ore, una situazione così grave da richiedere l'entrata in vigore della nuova legge per isolare i positivi, nonostante una recente sentenza della Corte costituzionale abbia dichiarato fuorilegge le imposizioni di ricoveri e quarantene e nonostante le resistenze della politica restii a un nuovo lock down per scongiurare un ulteriore tracollo economico. un'impennata che agita anche l'Italia, preoccupata per possibili contagi di ritorno, legati al rientro di colf e badanti dall'est Europa. Ma ad allarmare sono i numeri dell'intera area, in Serbia, dove i medici accusano il Governo di aver allentato le misure di contenimento a fini elettorali, si rischia la catastrofe e cresce la curva del contagio anche in Bosnia. Per l'OMS anche la Spagna resta un sorvegliato speciale, il Paese che dall'inizio dell'emergenza sanitaria ha contato oltre 28400 vittime, ha visto i casi triplicarsi in sole due settimane, in Catalogna sono 200 i focolai attivi, tanto che a Barcellona le autorità regionali sono state costrette a raccomanda alla popolazione di uscire solo per emergenze e hanno ridotto del 15% l'accesso alle spiagge. Anche in Francia torna la paura, qui sono decine i nuovi focolai, in molte regioni risparmiate dal virus nelle fasi più acute della pandemia, i nuovi cluster secondo il ministero della salute sono diverse centinaia.