C'è e ci sarà sempre un po' di Adelmo in Zucchero Sugar Fornaciari e questa semplicità, al cuore della sua grandezza, fa sì che l'uomo insieme all'artista, sia stato in grado di riempire per ben tre serate consecutive un tempio della musica come la Royal Albert Hall di Londra, per l'inizio del suo nuovo tour mondiale, l'Overdose D'Amore worldwide tour. A 35 anni dal celebre singolo, a oltre 50 dall'inizio della sua carriera e a 34 da quando solcò per la prima volta questo palco per fare da spalla a Eric Clapton. "Era la prima volta che uscivo dall'Italia, mi sentivo piuttosto piccolo, ecco, perché qui sono passati tutti". E tutti da Clapton a Joe Cocker, da Bono Vox a Sting, da Miles Davis a Mick Jagger, a Pavarotti, hanno, con lui, mantenuto non solo un rapporto professionale, ma di autentica amicizia. "A volte hai paura di essere deluso e invece no, si crea un'empatia che non so a cosa sia dovuta onestamente. Miles Davis che mai avrei pensato che apparentemente è così duro e poi invece era dolcissimo, Bono con cui voglio dire ormai ci sentiamo, ci vediamo e collaboriamo da un bel po'. Sting, sono padrino di sua figlia. Cinque le tappe italiane, dal 23 giugno al 4 luglio: Udine, Bologna, Messina, Pescara, Milano. "Ormai ho abituato al mio pubblico a delle sorprese che però di solito o non annuncio o l'annuncio all'ultimo momento". Con lui, come sempre, la sua eccezionale band internazionale, insieme al coro gospel LJ Singer, per oltre due ore di musica di altissimo livello, due ore che sono un vortice di energia travolgente.