El Greco a Roma, Santi Pietro e Paolo alla Fondazione Fendi

16 dic 2019
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È un vero e proprio tributo a Roma l'opera che la Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, grazie alla collaborazione triennale con il museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, ha portato nella città eterna. Sono infatti proprio i Patroni di Roma i protagonisti di Santi Pietro e Paolo, capolavoro di Domenico Theotokopoulos, noto come El Greco, che fino al 15 marzo del 2020 sarà possibile ammirare nel Palazzo Rhinoceros, nuovo spazio per la cultura accanto all'arco di Giano e alle pendici del Palatino, progettato dall'architetto francese Jean Nouvel per Alda Fendi. Opera emblematica dello stile ormai pienamente maturo di quello che è entrato nella storia come il più grande autore della Spagna del XVI secolo. Il suo arrivo a Roma è frutto di un accordo prestigioso. “Noi abbiamo immaginato e pensato che da qui dovessero passare, partire, tutti questi accordi con i paesi del mondo per poter fare cultura, ma in una maniera non standardizzata. Il concetto di Esperimenti è proprio quello di inventarsi ogni giorno quello che succede senza nessuna programmazione”. Realizzata da El Greco probabilmente tra il 1587 e il 1592 durante la sua attività a Toledo, è un'opera profonda e spiritualmente intensa. “La sua spiritualità è nell'ammasso dei colori che si confondono con il cielo, quindi è assolutamente una spiritualità non voluta. Secondo me la cosa, come posso dire, da guardare nel Greco più di tutti è l'ammassamento dei colori, che solamente in lui è straordinario”. Un regalo alla città perché l'accesso all'esposizione sarà gratuita. “Abbiamo deciso di investire in cultura, perché secondo me chi ha di più deve dare qualche cosa. E il modo migliore per darlo è quello di investire in cultura, perché la cultura è uguale alla democrazia, e la democrazia è libertà”. Fino al 15 marzo sarà possibile ammirare questa meravigliosa opera e i Santi Pietro e Paolo saranno non i tutelari del Palazzo, ma anche di Roma in questo momento difficile che sta vivendo questa città, che forse è la città più bella del mondo. “Certo. Questa città si merita qualsiasi cosa. Io debbo dire che la amo tantissimo. La amo anche con tutte le sue buche e i suoi difetti. È come se fosse per me è un polipo che mi prende, e io di notte, quando giro, mi sembra di stare come un presepe. Poca luce, però con tutta questa magia di questa arte. Amo tantissimo Roma e l'Italia”.

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