Coniugare artigianalità e modernità, fondere moda e nanotecnologie, una sfida che lo stilista Federico Sangalli ha accarezzato durante il lockdown e che ha portato sul palcoscenico del Conservatorio di Milano durante la prima Settimana della Moda al tempo della pandemia. Più che una sfilata, un progetto di stile, cultura e benessere quello che il maestro sarto milanese, che ha restaurato il prezioso frac di gala del direttore d'orchestra Arturo Toscanini, ha desiderato e poi portato in scena nella Sala Verdi del Conservatorio. “E' l'inizio di un progetto, sì. Ripartiamo con un progetto che sa di futuro. Lo vogliamo lanciare proprio con questo spettacolo. Uno spettacolo che parte dalla tradizione, dal restauro del frac del maestro Arturo Toscanini. Anche il frac è stato trattato con le nanotecnologie e questo trattamento permetterà di trasmettere questo patrimonio della musica alle generazioni future per molto più tempo, lo preserva. Allo stesso tempo preserviamo il passato ma costruiamo il futuro”. Moda e nanotecnologie, un legame avveniristico e decisamente nuovo nel panorama del fashion e dello stile. “Idrorepellenti, oliorepellenti, antiusura, quindi significa che un capo rimane fermo nel tempo nonostante il fatto che noi lo possiamo usare, quindi rimane intatto. L'acqua non bagna il tessuto, l'olio praticamente non lo macchia e quindi mantiene la materia intatta nel tempo”. Moda, acting, voci in movimento nella cornice del tempio della musica e della conservazione. “Questo è un conservatorio ma noi stiamo cercando non solo di conservare, ma di proiettarci in avanti. Questo rientra nel piano di questi ultimi anni in cui io sono diventata direttore, proprio per far uscire il Conservatorio dal conservare, ma essere sia nella moda che in tantissimi altri settori che fino adesso non erano mai entrati”.