“E vicino a me”. Nel suo nuovo album, “La differenza”, Gianna Nannini trova il suo rock e il suo blues. È un disco che ha l'intensità emotiva e musicale di un concerto, anche se registrato in studio, a Nashville, ma in presa diretta, senza sovra incisioni. “E questo si sente, fa una differenza pazzesca perché è un feeling che ti dà un'emozione nuova quando canti sopra. Capisci? È un po' come si faceva una volta. I giovani fanno queste cose qua a Nashville, non è una cosa da vintage come me. Io sono vintage e faccio un disco vintage, però nell'epoca di oggi”. Gianna Nannini è una rockstar internazionale di casa in molti paesi dove accadono avvenimenti che contano. Ora vive a Barcellona, dove soffia il vento dell'indipendentismo. “Che è uno dei motivi per cui sono andata lì a sentire certe vibrazioni, a registrare alcuni musicisti sul ragazzo dell'Europa, che sentirai a breve”. Alla Germania la legano da decenni tournée, successi e un ricordo storico: Gianna era a Berlino la sera che il muro crollò, il 9 Novembre 1989. “Fu una cosa magnifica perché c'erano tutte queste persone che stavano... volevano entrare, quindi era tutto un viavai di persone. E io ero lì con questo martello, c'era un poliziotto dell'Est, e c'era un bambino che c'aveva questo martello, anche lui. C'aveva un martello e abbatteva il muro. A un certo punto, a un bambino di 4 o 5 anni, è arrivato il poliziotto e gliel'ha levato. È stata una cosa terribile, perché il bambino si stava divertendo. Tutti buttavano giù il muro. Che viene a levarglielo? Il fatto è che nel mondo di ora i muri... ci sono ancora tanti muri e la mentalità non è cambiata, perché non è che basta abbattere il muro per rispettare la differenza di un Paese. E secondo me ancora nella Germania dell'Est e quella dell'Ovest non hanno trovato questo incontro. Sono molto differenti”. Giovedì Gianna Nannini sarà ospite di X Factor.