A Carlo Lucarelli, cos'è che spaventa? Fisicamente, sembra una cosa scema, però, a me spaventano i granchi. Quando vai al ristorante e chiedi, spaghetti allo scoglio, e ti portano un granchio io dico: "Signorina me lo porti." Invece non fisicamente che succedano delle cose brutte, alle persone che voglio io. L'altezza, stare su un terrazzo, quando la gente salta io mi devo aggrappare. Insomma, tante piccole cose. Quindi il lavoro che fai i racconti che che condivide con noi un pochino però, ti hanno aiutato a superare delle paure o no? Sì sì sì, quello sì. Tutte le volte che scrivo un romanzo, magari per una cosa che mi dà fastidio quando ho finito di scrivere quel romanzo e dentro c'è tutta quella roba lì, in qualche maniera, lo supero.