Politically correct tra ossessioni eccessive e giuste censure

07 mag 2021
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In principio toccò ai tre porcellini finire, poverini, sulla graticola, ma quella dei paladini del politically correct. Era il 1933, il lupo travestito da ambulante con maschera da mercante ebreo, urtò la sensibilità della comunità. Archiviati i porcellini, passati 90 anni, aggiunto dal canale Disney il banner di avvertimento praticamente su tutti i classici, da Dumbo a Fantasia, da Peter Pan agli Aristogatti, per presenza di rappresentazioni negative offese di persone o culture, è il principe di Biancaneve a finire trafitto dalle forche caudine della censura. Quel bacio rubato è un oltraggio, non è amore. Biancaneve dormiva, non era consenziente. Si pensi ad un finale diverso. Nell'attesa che arrivi, è un fiume in piena quello dell'indignazione politically correct, un fiume che travolge per l'ennesima volta Via col Vento e le sue otto statuette Oscar, HBO rimuove temporaneamente la pellicola per una polemica mai sedata, no non quella sull'antipatia, questa si certificata di Miss Rossella, ma quella annosa sui contenuti razzisti. "Francamente me ne infischio". E se in casa nostra dopo le polemiche, gli attacchi, le minacce, la Hunziker chiede scusa alle comunità asiatiche per aver mimato gli occhi a mandorla, negli Stati Uniti è alla comunità indiana che si rivolge lo storico doppiatore, dal 1990, di Apu dei Simpson: mi dispiace, dice, di aver partecipato alla creazione di quel personaggio. "Questa volta mi sa che ho esagerato, no no non ci cascherà nessuno. Ooh ooh carne in saldo, ma questa è aperta". Non chiedono scusa affatto, anzi rilanciano, siamo alla follia, i comici, almeno per quanti apprezzano quel tipo di comicità e sono tanti visti gli ascolti, Pio e Amedeo travolti dal loro stesso monologo che aveva come tema il politicamente corretto, appunto, e l'importanza dell'intenzione e dell'ignoranza con cui si pronunciano le parole. E mentre viene naturale domandarsi se questa onda d'indignazione dovesse crescere ancora che fine farà la satira? Viene altrettanto naturale domandarsi, non sarebbe stato meglio parlare di quanto le parole pesino piuttosto che dell'ignoranza e della leggerezza con la quale si pronunciano?.

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