Quello che era la Prima Repubblica era molto confuso, era una cosa abbastanza... Sì, più o meno, a grandi linee sapevo, però è stato da “Mani pulite” in poi che ho guardato con più interesse a... più interesse e più che altro con un coinvolgimento emotivo. Mi colpiva, dalla sua discesa in campo in poi, la presenza così ingombrante di marketing che c'era nella sua campagna elettorale. Però la seguii tutta. E poi, non solo. Sognavo che Berlusconi era mio padre, quindi io in questo sogno passavo da un sentimento contrastante perché non ci potevo credere. Ero nella stessa stanza con lui e avrei voluto dirgli veramente che secondo me non aveva senso quello che stava facendo. Subito dopo mi rendevo conto che era mio padre e quindi lo amavo. Non l'ho più sognato. Poi ci abbiamo fatto la serie.