Cartelloni annullati sicuramente per il prossimo mese, con un enorme punto di domanda su dicembre, dove abbiamo delle scadenze tecniche, perché molti teatri inaugurano a dicembre. In quel caso si sta anche pensando, pur di non perdere quegli appuntamenti che sono tipici delle comunità, eventualmente di proporre gli spettacoli anche in streaming. La lirica torna allo streaming, visto che i teatri sono chiusi per le norme anti covid. Le previsioni non sono ottimistiche. Io non credo che finirà il 24 novembre, tanto per essere chiari, una sospensione delle nostre attività, quindi c'è un tema grandissimo di progettualità. Pensi che noi lavoriamo almeno due, tre se non quattro anni nei progetti. Gli spettacoli sul web sembrano non essere sufficienti. Io personalmente credo che lo streaming che sostituisca in maniera analoga e paritaria lo spettacolo dal vivo ha fatto già un po' il suo tempo. Spettacoli e docufilm sul dietro le quinte dei teatri d'opera nel portale impreparazione dall'ANFOLS, che raccoglie 12 fondazioni lirico-sinfoniche e stima 60 milioni di incassi in meno per quest'anno. I sovrintendenti cercano idee per la riapertura, magari la lirica in spazi più grandi e moderni, come i palasport. Forse la scelta che abbiamo fatto noi a Bologna di delocalizzare il teatro del Settecento storico come il nostro, che ha problemi di spazio molto angusti, in uno spazio molto altro, potrebbe essere un'altra risposta interessante, soprattutto pensando al periodo primaverile, arene, spazi all'aperto, sono operazioni in cui noi dobbiamo uscire da schemi precostituiti.