Venezia 79, in gara "Love Life" del giapponese Kōji Fukada

05 set 2022
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La ragione per la quale c'è sia la commedia che la tragedia, è perché alla fine questo è la vita. Nella vita, senza voler propendere verso l'uno o l'altro, la vita non è altro che questo susseguirsi di eventi che possono essere tragici e comici. Questo appunto fa parte proprio della visione della vita stessa, dell'esistenza stessa. Invece per quanto riguarda il colore, non so quanto in realtà sia stato volontario in questo uso del colore, però posso dire di sicuro che l'uso del colore, è qualcosa che il colore stesso è una mia preferenza. Questo perché comunque i film, non basta semplicemente poggiare la macchina da presa in un determinato punto e dire: ok, questo è quanto sta succedendo, questa è la realtà dei fatti. No! Non è così! Perché comunque c'è anche un elemento di fiction all'interno del film. Quindi, il film poi diventa anche una ricostruzione di determinati elementi e ovviamente, l'uso del colore può far sì che queste... che le variazioni all'interno della storia, possano essere in qualche modo indotte e anche la visione di determinate scene, possa essere in qualche modo cambiata, indotta con una prospettiva diversa proprio con la scelta registica dell'uso del colore. Quindi, anche ad esempio il fatto che inizialmente Park avesse il suo vestito giallo e poi lo cambiasse o il fatto che Keita quando era ancora in vita ci fosse tutto l'uso di quei palloncini colorati e poi invece no, ecco, queste sono sì, delle scelte che comunque derivano dal registro del colore, che secondo me è importante.

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