"È un premio di chi, in qualche modo, ha fatto una sorta di, sono stato un intermediario in questo, in questo film in realtà. Ho cercato di dare voce a chi di solito non ce l'ha e probabilmente la giuria ha premiato il modo in cui abbiamo raccontato questa storia, cioè il fatto di calarci in un'angolazione diversa da quella che di solito siamo abituati, abituati a conoscere. Invece di essere dalla parte del mare di qua, dell'Occidente che riprende le barche che arrivano, siamo andati dalla parte di là dall'Africa verso, verso l'Europa. Abbiamo cercato di raccontare una storia all'interno. Ci abituiamo, col tempo, a pensare che siano dei numeri no, la conta dei vivi e dei morti, quando arrivano in Italia, quando vengono soccorsi in mare. Invece dietro tutti quei numeri ci sono delle persone, ci sono dei ragazzi, ci sono dei capitani coraggiosi come Seydou, con delle famiglie dietro, dei desideri, dei sogni questo penso che sia uno dei motivi che ci hanno spinto a raccontare questa storia.", "Hai ricordato sul palco che il film è stato girato sì in Senegal, ma anche in Marocco. Marocco che questo momento sta vivendo ore drammatiche." "È una tragedia che si somma ad un'altra tragedia quindi, molti degli attori che hanno partecipato al film vivono lì, non so in questo momento se sono vivi o sono morti e quindi era inevitabile che un pensiero nostro andasse a loro.".