“Ma nun se po fa. Accussì nun se po fa”. Cosa saresti disposto a fare se ti sentissi minacciato insieme ai suoi cari? Pone questa domanda “Villetta con ospiti”, il nuovo film di uno dei registi italiani più sensibili al tema della famiglia, Ivano De Matteo. “Fino a che punto si può spingere l'essere umano per difendere il proprio essere, la propria proprietà, i propri segreti è una domanda alla quale io non vorrei mai dare una risposta. Dovesse entrarmi qualcuno dentro casa, se fossi armato non so fino a che punto non userei l'arma”. “Sei tu la padrona, non quel terron da Roma”. “E' mio marito, manna”. “E' un personaggio succube, comunque vittima degli eventi, come tutti, ma lui molto di più, cioè fa il duro con i deboli. Veramente non c'era un personaggio delineato che si può prendere il film sulle spalle, ma è un film dove tutti contano qualcosa e tutti si distribuiscono la colpa”. “E' molto moderno pure cinematograficamente il fatto di non lasciare i personaggi a una scrittura in cui lo vidi per un po', poi te lo dimentichi. Tutti protagonisti, tutti presenti, tutti attivi”. “Certe cose è meglio non dirle, non dirle mai”. “Quando esci dalla visione di questo film ci pensi per un po'. Chiama in causa la famiglia, chiama in causa anche che mestiere fai, chiama in causa la verità, chiama in causa la coscienza”. “Io te controllo”.