Un debutto decisamente atteso. Dal 15 gennaio su HBO gli americani potranno conoscere Lenny Belardo e i suoi drammi interiori, le sue piccolezze umane, i suoi slanci di fede. Nel frattempo, hanno già iniziato a familiarizzare con gli occhi azzurri del primo Papa americano della storia, grazie ai manifesti in Times Square a New York o sulle fiancate degli autobus a Manhattan. Insomma, è “The Young Pope mania” prima ancora di vederne i dieci episodi. Non è solo l’effetto di Paolo Sorrentino, forte di un Oscar. Non è solo Diane Keaton, venerata a New York, o Jude Law, amato ovunque. L’attenzione c’è grazie alla qualità della serie tv targata “Sky” e realizzata con HBO, Canal+ e Mediapro. Forza dirompente, innovazione e rottura con le tradizioni riconosciute dai critici. Se Variety l’ha definita un’idea ingegnosa, l’Hollywood Reporter sottolinea l’irriverenza e l’imprevedibilità di questo Papa. Per il Times, la serie è uno sguardo dietro le porte chiuse del Vaticano. Non era mai successo che un film o una serie tv italiana fossero già così popolari prima ancora di essere visti, e prova ne è che anche l’hashtag #theyoungpope è stato terzo nella classifica dei trend topic degli Stati Uniti nei giorni scorsi. Insomma, una vera e propria ossessione verso tutto ciò che è papale, si dice in rete, che prima ha travolto l’Italia e l’Europa ed ora ha contagiato anche gli States.