Un ragazzo che tramite la sua continua voglia di informarsi, di crescere, di studiare, unita alla sua umiltà e alla sua brillantezza, perspicacia, caparbia e anche al suo carisma, che è stato capace di fare qualsiasi cosa. Allenatore, giocatore, allenatore dirigente, e l'ha fatto alla grande. Questo significa che ti dà la misura della persona e nel caso specifico quello che stava portando avanti con Massimo è qualcosa di eccezionale, perché anche lì è fondato sull'amicizia, è cresciuto, nato e cresciuto dall'amicizia e continua ad essere segnato dell'amicizia. Quella che poi ha condiviso più di tutti. Abbiamo forse l'ultima immagine con quell'abbraccio con Mancini dove anch'io da ragazzino, insomma, abbinavo sempre, lui e Mancini come, come gemelli del goal, ma non solo. Due inseparabili, insomma, vederli abbracciati nella vittoria dell'Europeo ha dato un senso ancora più grande a quello che accade nei campi di calcio.