Le indagini del garante della privacy sui social network vanno avanti. Nel fascicolo aperto, l'autorità vuole capire che tipo di modalità alcune piattaforme abbiano utilizzato per le iscrizioni e che tipo di controlli ci siano per tutelare i minorenni dopo la morte della bambina di 10 anni a Palermo per soffocamento, probabilmente perché stava giocando ad una sfida, via social. L'autorità ha chiesto anche a Facebook e Instagram alcune informazioni, sembra certo infatti che la piccola avesse alcuni profili. Quanti e quali, è stata verificata la sua età? Il garante era già intervenuto su TikTok dopo la tragedia e ne aveva disposto il blocco immediato dell'uso dei dati degli utenti per i quali non fosse stata accertata con sicurezza l'età anagrafica. Già a dicembre al social ideato per la condivisione di brevi video, musica e dialoghi era stata contestata una scarsa attenzione alla tutela dei minorenni che potrebbero con molta facilità iscriversi, aggirando i divieti. Il nostro provvedimento vieta TikTok di trattare i dati di utenti di cui non può verificare l'età, ha spiegato il garante. TikTok ha replicato affermando che la privacy e la sicurezza sono per loro priorità assolute.