Nell'Italia della pandemia, non tutti hanno le stesse chance di collegarsi a internet e avere una connessione veloce e affidabile per lavorare e restare in contatto con i propri cari, partecipare alle elezioni della DAD e per l'intrattenimento. È quanto emerge dagli ultimi dati Istat elaborati da Quorum Youtrend, secondo cui, se è vero che negli anni la situazione è migliorata, oltre il 30% delle famiglie ancora non è in possesso di un PC o tablet in casa. Un ritardo che si restringe, seppur di poco, per il 47% dei nuclei familiari che hanno solo un pc o un tablet; mentre ad avere a casa più di un dispositivo, è solamente il 18% delle famiglie. Internet è presente mediamente in 3 casi su 4, ma con grandi differenze, in base all'appartenenza geografica. Si passa infatti dal 79% della Lombardia, ad oltre 80% di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige. Record negativi, come il 67% delle famiglie calabresi e il 69% di quelle lucane, molisane e siciliane. Un accesso alla rete che varia anche in base alla collocazione della propria abitazione, con una buona copertura dei grandi centri urbani, che però peggiora man mano che si entra nelle aree rurali. Un problema che è culturale, ma allo stesso tempo infrastrutturale, secondo quanto emerge dall'analisi dei dati del piano strategico per la banda ultra larga. Solo il 17% delle province è coperto dalla rete in fibra ottica, pari a 1242 comuni.