Noi sappiamo ormai che verso la fine di questa decade impareremo a ritornare sulla Luna e ad operare sulla Luna con un habitat permanente e quindi il genere umano diventerà anche un genere lunare per così dire. In particolare, ci sarà bisogno di cibo che inevitabilmente sarà di tipo vegetale perché noi sappiamo costruire delle Serre sappiamo far crescere delle piante e la nostra azienda, la nostra startup SpaceV vista per l'appunto per Vegetables, ha l'obiettivo di realizzare una serra ideale per lo spazio che servirà per coltivare micro-ortaggi, legumi, cose utili alla dieta degli Astronauti. Allora noi, siccome abbiamo un'origine genovese, parliamo di basilico: il basilico è una pianta aromatica molto piacevole che può migliorare un altro, un altro tipo di menù. Quindi, innanzitutto, piante di basso fusto di tipo insalate diciamo, rucola, cicoria e che sono già state sperimentate nell'ambiente dell'Antartide e che hanno dei risultati assolutamente eccellenti dal punto di vista della qualità nutraceutica. E poi però, con il passare del tempo, con la sperimentazione riusciremo a coltivare anche patate, pomodori, cose che davvero migliorano anche la qualità della vita. Qui si vede in effetti, il nostro prototipo: è un prototipo che ha le dimensioni di un armadio della Stazione Spaziale Internazionale. Lo abbiamo progettato apposta perché i primi, le prime implementazioni, le prime realizzazioni saranno proprio per la Stazione Spaziale Internazionale e per le stazioni commerciali che cominciano a emergere che saranno disponibile negli anni prossimi. Si vedono tre ripiani, c'è un substrato di alimentazione delle piante, substrato idroponico, perché in assenza di peso o in condizioni particolari come quelle dello spazio, non possiamo permetterci il terriccio o almeno in una prima fase chissà in futuro. E quindi queste si adattano alla crescita delle piante riescono ad utilizzare al massimo tutto il volume disponibile; è una trovata semplice in fondo ma che ci sembra particolarmente utile in questo contesto dove tutto il volume disponibile è molto prezioso. Piano piano, ricostruiamo dei percorsi di conoscenza e di sperimentazione che sono stati tipici dell'uomo sapiens nella sua, nella sua evoluzione. Dopo tutto, si tratta di mettere piede in un corpo celeste diverso dalla terra e quindi non è sorprendente che tutto questo si debba fare.