Si chiama Daniele Ferri ed è considerato il capo di un gruppo emergente romano nel traffico di stupefacenti. Un gruppo che gli stessi inquirenti non esitano a definire narcos del Trullo, dal quartiere della capitale, dove avevano la loro base. A Ferri e ai suoi sodali, 15 persone accusate di spaccio di ingenti quantità di cocaina, hashish e marijuana non solo al Trullo ma anche in altre zone della città fino al comune di Pomezia e i Carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno sequestrato beni per 6 milioni di euro nell'ambito dell'operazione "New line." Le indagini partite nel 2017 avevano portato già lo scorso gennaio, all'arresto di Ferri ed altre 15 persone, compreso un agente di polizia in servizio Dos ed inserito a pieno titolo nell'organizzazione. I proventi dell'attività del gruppo, circa mezzo milione di euro al mese venivano reinvestiti in imprese di trasporti e del settore ortofrutticolo, oltreché in immobili di investimenti bancari intestando beni ora in gran parte sotto sequestro a famigliari o presta nome.