Con questo telescopio che cosa cambierà? "Cambierà che questo è il successore del telescopio, quello che si chiama Hubble, che ci ha permesso di scoprire l'Universo e soprattutto le strutture dell'Universo come galassie, nebulose molto lontane. James Webb avrà una precisione molto maggiore, ci permetterà di vedere anche le galassie più remote e quindi risalire sempre più indietro, verso l'origine dell'Universo che sappiamo che abbiamo il "Big Bang". Poter vedere oggetti che sono nati pochi centinaia di migliaia di anni dopo il Big Bang, quindi ricostruire come era l'Universo appena nato". Prospettive quali possono essere? "Sicuramente porterà delle novità sulla conoscenza di base di come è fatto l'Universo e quello che ci circonda, sulle conseguenze più pratiche ci vorranno degli anni ma mi ricordo che anche quando Guglielmo Marconi fece i primi studi sulla trasmissione di onde radio, gli dissero che era molto interessante ma di nessuna utilità pratica. Senza onde radio, tutti gli oggetti che stiamo usando anche in questo secondo, non funzionerebbero. Quindi sicuramente nel giro di 30 o 40 anni avremo delle ricadute molto importanti sulla vita di tutti i giorni". Possiamo dire che si progetta il futuro studiando il passato? "In un certo senso sì, un'altra scoperta molto importante, che è stata fatta pochi anni fa erano le onde gravitazionali le ha postulate Einstein praticamente 100 anni prima. Si pensava che fosse solo una postulazione teorica, perchè era qualcosa di infinitesimo come effetto e non si sarebbe mai potuto misurare". Potremmo avere risposte a domande che adesso risposte non hanno? "Assolutamente, assolutamente si".