No alle conversazioni divisive. Parte da qui Mark Zuckerberg per una trasformazione importante: mettere un freno alla politica su Facebook e non è cosa da poco. Il social ha così detto non raccomanderà più agli utenti i gruppi a tema politico. Un desiderio che Zuckerberg intende espandere a livello globale. L'intervento del numero uno del gruppo social in occasione della presentazione della trimestrale: 29 i miliardi di profitto, ha chiarito il suo intento. "Abbiamo smesso di raccomandare gruppi militanti o politici negli Stati Uniti con l'avvicinarsi delle elezioni e ora intendiamo estendere questa regola a tutti. Bisogna scoraggiare conversazioni divisive". Mossa che arriva dopo la decisione di sospendere l'account dell'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo l'insurrezione di Washington del 6 gennaio scorso. La comunità di Facebook, secondo il fondatore, avrebbe fatto capire che le persone non vogliono che la politica e le discussioni abbiano la precedenza sulle altre quando usano i nostri servizi. Il gruppo californiano ha realizzato quasi 86 miliardi di dollari di vendite durante l'anno e ha generato più di 29 miliardi di dollari di profitti, in crescita del 58% nonostante la pandemia.