Il Re, Luca Zingaretti racconta Bruno Testori

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"Pronto? Ah, Sono Bruno Testori del San Michele. C'è stato un omicidio." "Bruno Testori chi è? Bruno Testori è un uomo che pensa che in ogni società, in ogni comunità, ci siano dei lavori sporchi da fare." "... è la legge." "E qualcuno questo lavoro sporco lo dovrà pur fare." "Bruno Testori è l'ordine anche, a cui tutti, in un modo o nell'altro devono sottostare." "Hai messo le mani addosso a un agente? Io e te bisogna che ci capiamo." "E lui pensa, che se tocca a te, non ti puoi sottrarre." "Il carcere è Bruno Testori, dal punto di vista della gestione. Lui è il Re." "A me di quello che decidono la fuori non me ne frega niente. Io qui dentro faccio quello che voglio. È chiaro?" "È un uomo che di lavoro fa il direttore del carcere. È una persona, per certi versi forse presuntuosa, anche narcisista. Che pensa che il suo punto di vista sia il migliore possibile." "Tu qua dentro sei quello che sei perché l'ho deciso io. Se copri qualcuno io ti ributto nella ..... peggio di prima." "La cosa bella di questo personaggio di Bruno Testori, è che ha diverse sfumature e Luca è riuscito a trovare tutti i vari colori di cui aveva bisogno personaggio." "C'è la scrittura, ma c'è anche l'interpretazione poi dell'attore, ovviamente." "Telefonini e roba pesante via. Il resto rimettetelo nelle celle." "Lui ha individuato quali potessero essere i cliché pericolosi nel racconto di questo personaggio ed è riuscito, in qualche modo, a eliminarli per far emergere un essere umano." "Credere così tanto a qualcosa, ti rende forte, ma ti rende anche fragile." "Sai che cosa sembra?" "No, cosa." "Sembra come quando saluti qualcuno che va a vivere dall'altra parte del mondo per sempre." "La difficoltà principale era restituire, dentro quel personaggio, le complessità e le contraddizioni di un essere umano che è convinto di detenere una sua idea di giustizia, che è un po' il nocciolo tematico della serie e arriva a fare cose terribili, senza perdere l'empatia con il pubblico." "Che non è la giustizia che conosciamo tutti. È una giustizia che cerca di individuare la reale colpa di ognuno e cerca di applicare un su "4° Grado di Giudizio", a quello che lui ritiene giusto." "Non si vede da ieri sera Direttore" "Come da ieri sera?" "Lei ha presente che le telecamere non prendono dappertutto" "Magari poi lo vediamo." "Si, o magari non lo vediamo più." "La legge non dev'essere uguale per tutti. Questo è l'assioma su cui è istituito tutto il regno di Bruno Testori, che è il San Michele." "È anche un uomo irrequieto, in realtà infelice, contraddittorio." "La sfida è proprio quella di raccontare, la possibilità di un uomo che è come noi, che però si trova in quel momento lì, e dice: e che faccio? E non posso mollare, devo andare avanti. E nell'andare avanti, fai gli errori e per porre rimedio a quell'errore, ne fai un altro e poi ne fai un altro e rimani sempre più invischiato, sempre più invischiato, fino a che devi fare una scelta, dolorosa, dolorosissima." "Se non ti piacciono i miei metodi, chiedi il trasferimento. Ti scrivo anche una bella lettera di raccomandazione.".

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