La vita di un pannello fotovoltaico è di 20-25 anni, ma mediamente viene cambiato dopo 10-12 anni, quando ha ancora un'efficienza del 90%, perché la tecnologia è più veloce della durata dell'oggetto. Al momento la compravendita di pannelli fotovoltaici usati avviene solo tra privati, senza nessuna garanzia sul funzionamento e sull'efficienza. Così, Coesa, giovane azienda Torinese specializzata nell'efficientamento energetico e nel fotovoltaico, ha progettato una piattaforma, ancora in fase di sviluppo, che si occupi di dare una seconda vita a questi pannelli usati, in Europa non esiste ancora un progetto del genere. "Stiamo parlando di una piattaforma di compravendita del fotovoltaico usato, quindi che mette in comunicazione chi ha dei pannelli usati e chi invece potrebbe avere necessità di poterli utilizzare per installazioni, ad esempio, off grid". "Perché, con questa piattaforma che cosa si avrebbe in più rispetto al mercato attuale?". "Si avrebbe la possibilità di poter acquistare un pannello voltaico che, nel suo iter di pubblicazione dell'annuncio, possa essere testato. E quindi dare un marchio di garanzia che quel pannello possa avere ancora una capacità residua, certificata con un test, e quindi chi la compra, chi compra il pannello, sa esattamente a cosa andrà poi incontro". Ma non solo, perché anche lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici genera un grosso problema. Si stima, fonte Enea, che nel 2050 in Europa ci saranno 78 milioni di tonnellate di pannelli solari da smaltire. Oggi sono catalogati come rifiuti pericolosi e tra l'altro, la loro rottamazione, alimenta un fiorente mercato nero. A soffrire è, anche in questo caso, l'ambiente. "Perché è così importante dare una seconda vita ai pannelli fotovoltaici usati?". "Per noi è molto importante soprattutto per un rispetto anche verso l'ambiente. È un processo, sì, complicato quello dello smantellamento, e anche il fatto che sono ancora pochi i centri in grado di poterlo fare. E quindi gran parte di questi pannelli, ancora funzionanti, finiscono in discarica, e questo noi vogliamo evitarlo".